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Indice Orientamenti

 

Anno I - 1998 - n° 1

Sommario:
 

Orientamenti per una nuova civiltà * Nicola Cospito

Burocrazia * Stelvio Dal Piaz

Bombacci e la repubblica sociale * Fabrizio Altieri

L'agricoltura: un settore da rilanciare * Pino De Rosa

Il futuro del mondo agricolo * Maria Lina Veca

La grande usura * Massimo Carota

La Questione Cattolica * Ulderico Nisticò

I franchi tiratori fascisti nella battaglia di Firenze. Agosto 1944 * Giorgio Bubbi

Adriano Romualdi, nostro fratello maggiore * Ernesto Roli

Affinità elettive. Julius Evola e Adriano Romualdi ... * Giovanni Perez

Il sole * Giuseppe Indiano

 

L'EDITORIALE
 

Orientamenti per una nuova civiltà

Nicola Cospito

 

"Orientamenti", rivista, come dice il sottotitolo, di storia, politica e cultura, intende riprendere e continuare la linea che fu propria delle migliori pubblicazioni della nostra comunità umana già a partire dalla metà degli anni '50 e che nel corso dell'intera seconda metà di questo secolo ne ha saputo dimostrare la grande vivacità intellettuale, oltre che la inesauribile capacità propositiva e progettuale. Va da sé dunque che "Orientamenti" vuole impegnarsi nell'opera di approfondimento e divulgazione di quelle tematiche e di quei princìpi basilari che costituiscono il sale di un'azione, la nostra, che non può non essere che culturale e politica al tempo stesso, in quanto votata alla costruzione di un movimento capace di opporsi con idee e progetti al liberalcapitalismo, condannato, a nostro avviso, come già è stato per il comunismo, ad uscire dalla storia. E questo, convinti come siamo, che lo schieramento nazionalpopolare, a tutti i livelli, ma soprattutto a quello giovanile, necessiti assolutamente di uno strumento di formazione capace ed efficace nel fornire analisi, dati, informazioni e quant'altro sia utile a comprendere ciò che sta accadendo sul nostro pianeta in questo scorcio di fine Millennio, al fine di farci tornare ad essere non solo antagonisti ma anche e soprattutto protagonisti.

Uno strumento dunque forte e limpido, ricco di idee e contenuti, che sappia anche ricreare quella indispensabile tensione ideale atta a rilanciare un'azione unificatrice di tutte le energie che si riconoscono nella visione alternativa all'attuale modello di società e di sviluppo e che si oppongono alla tirannia del pensiero unico liberale e liberista.

Come "Civiltà", recentemente uscito nella veste di supplemento a "Linea", anche "Orientamenti" è un titolo che ci risveglia ricordi e suscita in noi profonde emozioni, non fosse altro se non perché Evola, uno dei nostri grandi Maestri, del quale ricorre quest'anno il centenario della nascita, proprio con il suo ristampatissimo, e mai abbastanza letto, opuscolo denominato appunto "Orientamenti", intese indicare all'uomo del nostro tempo, la via della Tradizione come strada maestra per la riedificazione di una civiltà degna di tale nome, opposta alla decadente Zivilisation, già stigmatizzata da Oswald Spengler nel suo fondamentale libro "Il tramonto dell'occidente". Un titolo dunque, quello di questa nostra rivista, ambizioso e denso di significati, oltre che di stimoli e di propositi.

E mentre scriviamo, la crisi epocale che prima o poi esploderà in tutta la sua drammaticità, si manifesta con segnali sempre più evidenti, oggettivamente evidenti, nel senso che ormai è sempre più difficile trovare chi abbia il coraggio di negarli o si ostini a non riconoscerli. La crescita vertiginosa della disoccupazione in tutto il mondo occidentale parallelamente alla crisi del modello industriale, l'allarmante altalena delle borse asiatiche che sta suscitando il timore del peggio, facendo presagire nel giro di poco tempo un crollo economico-finanziario ancora più grave e tragico di quello del 1929, la recessione progressiva che indebolisce ogni giorno in misura maggiore il mercato della domanda e dell'offerta, un capitalismo che, per quanto rinnovato nella sua versione turbo, secondo le definizioni più attuali, sembra non riuscire a cavalcare le turbolenze della globalizzazione e manifesta un notevole disordine strutturale di cui le delocalizzazioni sono una delle espressioni più note, gli squilibri sempre più accentuati tra paesi ricchi e paesi poveri, la presenza sul pianeta di zone sempre più vaste, sottratte di fatto al controllo dell'ordine costituito e nelle mani di una feroce criminalità organizzata che gestisce attività e businnes colossali, il dilagare delle nuove povertà nelle aree metropolitane e addirittura il ritorno, anche a causa della miseria e della denutrizione di malattie che si riteneva fossero ormai definitivamente debellate, quali tubercolosi, vaiolo ecc., la distruzione dell'ecosistema sono elementi di un quadro che non è esagerato definire ai limiti dell'apocalisse.

Per non parlare poi della caduta dei valori e dello smarrimento dell'uomo contemporaneo, ipnotizzato dal materialismo, incapace di distinguere il bene dal male, sempre più disorientato e facile preda di false credenze. Si pensi, tanto per fare un esempio, all'azione corrosiva esercitata oggigiorno dal movimento New Age, la nuova religione mondiale, la religione alla moda che, partendo dall'America, sta conquistando milioni di persone e che non ha remore a presentarsi come un vero e proprio supermercato dello spirito, un supermercato dove c'è ed è possibile trovare di tutto e per tutti: musica, vestiti, alimenti, libri, idee per il tempo libero, ecc. e che predica, facendo milioni di proseliti, l'attesa messianica di una nuova era, quella in cui il sole entrerà nel segno dell'Acquario, evento previsto, pare, per l'anno 2160. Una religiosità emozionale e individuale, fondata su un nuovo sincretismo, che ama servirsi anche di linguaggi e figure tratte dal cristianesimo per determinarne la distruzione e che lentamente avvelena le coscienze, allontanandole da ogni autentico richiamo metafisico.

Diciamo queste cose perché chi come noi, vuole essere vigile e attento a tutto quanto succede, deve sì analizzare e capire le trasformazioni strutturali delle istituzioni, dell'economia, della politica, ma non può esimersi dalla necessità di impegnarsi su un altro fronte altrettanto importante, quello delle mutazioni psicologiche, delle credenze e dei fenomeni di costume che spesso sono causa, oltre che effetto, di tanti eventi che altrimenti non sarebbe possibile comprendere. Sarebbe ingenuo ritenere che, con l'uscita di scena del comunismo, che pure era una vera e propria chiesa, si sia arrestata l'opera di sovvertimento da parte di quelle che un tempo venivano definite forze occulte e che oggi si concretizza anche nelle attività di santoni, maghi, veggenti, gruppi esoterici e luciferini che hanno tra la gente molto più seguito di quanto si immagini. Ecco, allora che, una rivista come "Orientamenti" non può ignorare problemi e fenomeni di questo genere, nella consapevolezza di quanto essi incidano nella società contemporanea e di quale pericoloso ruolo si accingano a svolgere all'alba del terzo millennio ormai imminente.

Riteniamo poi che oggi, forse più di ieri, sia necessario ricercare e ribadire alcune verità fondamentali, sia a carattere storico che politico, senza timore di incorrere nelle critiche o negli anatemi di qualcuno. La verità è sacra e va affermata sempre, costi quel che costi. La nostra rivista si occuperà perciò del revisionismo storico e già sul prossimo numero pubblicheremo un saggio in proposito per fare il punto della situazione. Del resto siamo ben convinti che non si debba temere di andare contro corrente e di denunciare la peggiore forma di inquinamento, quella dei cervelli, che è alimentato non solo dai mass-media, ma anche e in modo formidabile dalla stessa scuola che propina spesso nozioni basate su pregiudizi e luoghi comuni, improntati ad uno scientismo arrogante e fuorviante. Lo scientismo, su cui anche il Papa Giovanni Paolo II ha inteso trattenersi nella sua ultima e recentissima enciclica "Fides et Ratto", è davvero il mostro moderno in cui va ricercata la paternità delle manipolazioni genetiche, ormai estese dall'essere umano anche alla natura vegetale attraverso le modificazioni transgeniche e che all'insegna del tutto è possibile, appare sciaguratamente impegnato nella costruzione di una vera e propria torre di Babele dalle conseguenze imprevedibili.

"Orientamenti" poi non trascurerà di occuparsi di storia del pensiero, nell'intento e con il proposito di indagare e capire, assolvendo a un compito oggi fondamentale: quello di ritrovare le radici per riscoprire il senso dell'Europa e riaffermare il diritto all'identità dei popoli del vecchio continente. Un'Europa intesa non semplicemente come unione economico-monetaria, ma soprattutto e anzitutto come comunità di destino cementata da legami profondi radicati in una comune cultura che va dall'Ellade antica, dalla Grecia classica alla civiltà romana, dal misticismo cristiano e dalla filosofia medievale dei grandi pensatori della Scolastica al Rinascimento e alle grandi scoperte scientifiche dell'età moderna, per arrivare ai grandi filoni del Romanticismo e dell'Idealismo e ai miti dell'uomo nuovo e dello Stato nuovo, alle grandi idee del XX secolo. Quell'Europa che Adriano Romualdi definì in modo mirabile sintesi vivente di sangue e spirito, un principio e una fine, una nascita e una resurrezione, la luce del mondo classico e il brivido dell'oscurità contemporanea.

E in questi tempi di crisi e di relativismo, di materialismo e di pensiero debole, in cui ogni profondità è vietata quando si tratta di cose dello spirito, noi sentiamo la necessità di tornare ai nostri maestri e di riscoprire quelle che un grande pensatore spagnolo, Donoso Cortes, ebbe ad indicare come le negazioni assolute e le affermazioni sovrane, convinti come siamo che, in qualità di rappresentanti di un pensiero forte, dobbiamo ripartire da punti di riferimento precisi ed inalienabili.

Chi vive tra la gente, e soprattutto tra i giovani, sa bene quanto oggi si avverta l'esigenza di certezze. Su questa strada, mentre riteniamo opportuno sensibilizzare la nostra comunità umana e politica perché si faccia carico delle problematiche contemporanee quali il risanamento dell'economia nel rispetto della giustizia sociale, la lotta alle grandi lobbies finanziarie che spadroneggiano indisturbate, la ricerca di un nuovo equilibrio politico mondiale che veda ridimensionato il moloch statunitense e restituisca all'Europa un ruolo più fattivo, la riorganizzazione delle aree metropolitane unitamente ad un nuovo assetto del territorio, l'individuazione di un nuovo e più umano modello di sviluppo, la difesa dell'ambiente e dell'ecosistema, la questione giovanile imprescindibile da una riforma dell'istruzione fondata su una pedagogia più adeguata ed incisiva, ecc., desideriamo contribuire a che ci si renda conto da parte di tutti, e perciò auspichiamo che il nostro messaggio giunga anche oltre la nostra cerchia, che per costruire una realtà diversa e migliore bisogna partire da una rivoluzione interiore che sia prima di tutto morale e spirituale e tale da riuscire a smuovere le coscienze. Solo così infatti si potrà avviare una rinascita autentica.

Come anche il Capitano amava ribadire, è dall'uomo che bisogna ripartire perché è di uomini nuovi che oggi, alle soglie del terzo millennio, abbiamo bisogno. Un'impresa certamente difficile ma non disperata. Del resto siamo convinti che sia necessario seminare idee e che, come dice Pino Rauti, se la semina è buona, il raccolto non potrà essere che buono. Così almeno avremo, in ogni caso, adempiuto a quello che sentiamo essere il nostro dovere, cosa che di certo non è poco di questi tempi. Tempi di grande decadenza e confusione, tempi senza dubbio oscuri, in cui ci tornano di conforto le parole dell'antico motto:

«Più buia la notte, più luminosi i fuochi».

Nicola Cospito