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Proposta politica

Una sola Idea , un solo Movimento!

 

La proposta politica del
Movimento Nazional Popolare - Collegio Unità per la Costituente

nella prospettiva delle elezioni europee e della convocazione dell’Assemblea Costituente

 

 

Come è stato giustamente detto da più parti, dopo l’ondata di entusiasmo, suscitata dalla rinata collaborazione tra i soggetti politici del nostro mondo, entusiasmo che di certo non guasta -la bella manifestazione di Milano ne è stata espressione- è arrivato il momento di intensificare l’azione pratica e mettere a punto un’organizzazione veramente efficiente ed efficace per conquistare il consenso e la fiducia dell’opinione pubblica. Infatti, a ben vedere, si è già in notevole ritardo e non solo per le questioni aperte da Rauti che appare funzionale alle manovre di Alleanza nazionale tese a sabotare il cartello nazionalpopolare.

 

La prima considerazione che noi del Movimento Nazional Popolare facciamo è che, premesso che il cartello elettorale è solo il primo momento di un’azione politica che deve essere più vasta e andare in profondità, quello che interessa davvero la base militante chiamata a supportare e a sostenere questa operazione politica è riportare in un’unica Casa Comune tutte le componenti della nostra area, costruendo il Movimento, il Partito di chi vuole modificare gli equilibri politici di questo nostro paese, partendo dalle proposte delle riforme istituzionali per arrivare ad affrontare le mille questioni irrisolte che hanno vanificato in Italia ogni idea di Giustizia Sociale e di controllo politico sull’economia e sulla finanza. Un Unico Movimento Politico, ripetiamo, grande, forte, credibile, capace di attrarre il consenso dell’opinione pubblica e di imporsi sulla scena politica nazionale e internazionale. Quando parliamo di area, ovviamente, lo facciamo per intenderci e in effetti indichiamo con questo concetto i gruppi e i militanti che si sono frazionati nella diaspora seguita alla cattiva gestione rautiana del Movimento Sociale Fiamma Tricolore.

 

La costruzione del Movimento Unitario -ne siamo consapevoli- avrà tempi forse non brevi ma dovrà procedere passo dopo passo nella direzione giusta e in questa azione tutti dovremo dare prova della consapevolezza dell’alta responsabilità storica che grava su tutti noi e della bontà della causa che infiammò il mondo e per la quale milioni di giovani europei diedero la vita. Per noi del resto, al di là delle contingenze, è sempre alla meta ultima che si deve guardare, meta ultima che non va assolutamente persa di vista.

La prima cosa da fare dunque, è coinvolgere in questa operazione politica tutti i gruppi, le comunità militanti, le associazioni culturali, i centri librari che sono sparsi sulla penisola. Non si può infatti credere che possano essere raggiunti risultati concreti, ragguardevoli e duraturi, limitando l’iniziativa alla Fiamma Tricolore, Libertà d’azione, Forza Nuova, Fronte Sociale Nazionale, quando è cosa ben nota che la maggior parte della militanza è da tempo fuori da queste formazioni. E in effetti, doverosamente, dobbiamo lamentare che già all’inizio non si è avuta la sensibilità di coinvolgere in maniera più decisa realtà di non poco conto come il MNP-Collegio Unità per la Costituente o l’Unione delle Comunità Militanti che pure godono di una certa consistenza e sono iperattivi sul territorio. Persistere in una logica tesa ad escludere queste realtà renderebbe zoppicante tutto il progetto con effetti negativi sul piano dell’adesione dal basso, di riduzione del livello di fiducia, di effettiva capacità operativa.

 

La seconda cosa da fare è precisare i contenuti dell’azione, vale a dire il programma comune -intendiamo ovviamente il programma dell’intera coalizione- con il quale ci si intende presentare al nostro mondo e all’opinione pubblica. Del resto, sarebbe opportuno mettere da parte ogni diatriba sul simbolo da presentare e preoccuparsi invece di neutralizzare le manovre di disturbo di Rauti e dei suoi agenti. Anche questo in effetti, lo diciamo senza alcuna vis polemica, avrebbe dovuto essere fatto subito e in modo preliminare. Infatti prima si chiarisce per cosa ci si vuole battere e poi si comincia a lavorare. Alla definizione del programma non si può sfuggire e noi del MNP-Collegio desideriamo indicare per quanto ci compete, alcuni punti in linea di massima che ovviamente dovranno essere in seguito ampliati e approfonditi:

 

In politica estera:

  • Denuncia del Trattato di Maastricht

  • Lotta per l’indipendenza europea da ogni ingerenza statunitense

  • Uscita dell’Italia dalla NATO

  • Creazione di un esercito europeo fortemente qualificato e specializzato

  • Condanna esplicita della guerra americana in Irak e immediato ritiro delle truppe italiane sia dall’Iraq che dalla ex Jugoslavia

  • Opposizione all’Europa dei banchieri dei finanzieri, dei burocrati e lotta per un’Europa dei popoli

  • Proprietà popolare della moneta

  • Recupero delle identità nazionali e del senso di appartenenza attraverso una lotta senza quartiere all’avvelenamento determinato dall’americanismo

 

 In politica interna:

  • Ritorno al sistema elettorale proporzionale per ogni tipo di elezione

  • Lotta al capitalismo e al liberismo

  • Lotta alle privatizzazioni e campagna per gli investimenti nel settore pubblico (Scuola, Sanità, Servizi)

  • Campagna in difesa della famiglia e della natalità

  • Diritto alla casa e diritto al lavoro

  • Corporativismo e socializzazione

  • Ricostituzione dello Stato Sociale

 

Dai contenuti enunciati si vede che per noi del MNP il problema è di dare vita tutti insieme ad una nuova forza sociale e nazionale che sappia parlare il linguaggio della gente e al contempo “volare alto” elaborando un progetto complessivo che miri alla edificazione di uno Stato Nuovo. Per questo facciamo riferimento al Manifesto del XXI Secolo da noi lanciato lo scorso novembre in occasione del sessantesimo anniversario dei 18 Punti di Verona.

 

Per quanto concerne i metodi o se si preferisce la parte diciamo tattica, diciamo subito e fuori dai denti che il cartello elettorale non deve apparire un comitato di affari teso unicamente alla spartizione dei proventi che verranno dal finanziamento pubblico. Non si tratta infatti di fare un’operazione puramente elettorale e di salutarsi all’indomani delle elezioni dopo aver calcolato gli interessi economici di ciascuno e aver chiuso i conti della spesa. Proprio per evitare questo sarebbe saggio varare un Comitato di Garanti che noi del MNP individuiamo nelle persone di Rutilio Sermonti, Enzo Erra, Enzo Cipriano, personalità queste che già in passato sono state autrici di un appello unitario rivolto a tutte le componenti del mondo nazionalpopolare, Carlo Morganti, Emilio Cavaterra.

 

Le liste elettorali dovrebbero essere formulate alla presenza dei Garanti. Cosa che eviterebbe inutili discussioni laceranti e demoralizzanti, riducendo lo stile legionario, che sempre deve caratterizzare chi non è rimasto contaminato dai veleni della democrazia, ad un concetto nobile ma ormai in soffitta. La lista dovrà essere ampiamente articolata e coinvolgere nella partecipazione tutte le personalità più rappresentative del nostro mondo. Il MNP impegnerà da parte sua alcuni dirigenti nelle candidature del cartello e chiede che nell’assegnazione dei rimborsi elettorali, la sua parte, calcolata sulla base dei voti riportati dai candidati espressi, venga senz’altro versata nelle mani dei Garanti e destinata all’organizzazione di un’Assemblea o di un Congresso Costituente di tutti i gruppi, da tenersi al più tardi nel mese di ottobre del 2004.

La campagna elettorale sarà condotta a spese proprie da ogni candidato come si è sempre fatto, privilegiando oltre ai manifesti e ai soliti depliants, bigliettini ecc. i comizi con discorsi brevi ed efficaci all’angolo delle strade, davanti alle scuole, davanti ai centri commerciali, nei mercati rionali.

Non si tratta per noi di raggiungere un risultato minimo di 5/600.000 voti ma di mirare almeno a 1.500.000. La crisi di Alleanza Nazionale, il disorientamento dell’elettorato deluso dal centro-destra e dal centro-sinistra possono consentirlo, a patto però che noi si agisca subito. Non si tratta infatti di conquistare un solo seggio, cosa che aumenterebbe diffidenze e difficoltà, ma di puntare almeno a tre. Dai calcoli che si possono effettuare in proposito, data la riduzione del numero dei posti assegnati all’Italia da 87 a 77, il primo seggio dovrebbe scattare a quoziente pieno con l’1,3%, il secondo con circa il 2,5%, mentre con i resti la percentuale richiesta per il primo seggio potrà essere inferiore e intorno all’1%. Per questo basta con inutili discussioni sul simbolo o altre quisquilie. L’essenziale è che il simbolo venga accettato dal Ministero degli Interni senza difficoltà, sottraendosi a pericolose questioni di confondibilità che potrebbero essere sollevate da Alleanza Nazionale o da altri ad essa eventualmente succedanei.

Il Movimento Nazional Popolare che ha immediatamente impegnato le sue strutture legali al fine di battere le manovre poliste di Rauti inibendo per tempo questo personaggio da qualunque utilizzo parziale o totale del simbolo destinato ad essere impiegato nel rappresentare il cartello comunitario delle forze nazionalpopolari, esorta tutti i militanti ad isolare i traditori della nostra Idea e invita i responsabili dei gruppi ad avviare subito la battaglia per le europee impegnandosi a realizzare il cartello anche nelle elezioni amministrative. L’unità operativa deve essere infatti a tutti i livelli e, nell’interesse superiore della nostra Idea, ogni tornaconto personale deve essere messo da parte. La nostra marcia, la marcia dei nazionalpopolari non può che essere inderogabilmente contro il Polo e contro l’Ulivo. No dunque a qualunque compromesso! Le aspettative che si sono create nella base militante non vanno disattese. La gente ci guarda più di quanto noi stessi immaginiamo e l’appuntamento con la storia non può essere mancato.

 

Per raggiungere infine i nostri obiettivi è essenziale che al più presto venga costituita un gruppo operativo, trasversale a tutte le formazioni, di almeno cento militanti selezionati, che scateni la mobilitazione delle nostre forze dalla Valle d’Aosta agli estremi lembi della Sicilia.

 

Per questo basta con le chiacchiere e tutti al lavoro… il tempo stringe…

 

In alto i cuori !

 

MNP - Collegio Unità per la Costituente

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