L'EDITORIALE
Di più, molto di più di un'occasione perduta
Nicola
Cospito
Il fallimento del cartello elettorale che avrebbe dovuto vedere uniti
alle europee la Fiamma Tricolore, il FSN, Forza Nuova e il gruppo della
Mussolini è più che un'occasione perduta. Si tratta infatti di un
fallimento gravissimo che ha segnato senza mezzi termini l'incapacità
politica, psicologica e operativa di un'area, la nostra, che non riesce
ad uscire dalle secche di una crisi che, continuando così, potrebbe
diventare mortale annullando nella sostanza la validità di un progetto
che mai come oggi, di fronte al paese intero, mostra pure di avere le
idee giuste per la costruzione di un'alternativa sociale e politica al
mondo globalizzato, asservito al turbocapitalismo, schiavizzato dalla
tirannide statunitense.
Non staremo qui ad
esaminare chi aveva torto e chi ragione tra i contendenti. Politicamente
è infatti ininfluente di fronte al favore che si è fatto a Berlusconi e
ad Alleanza Nazionale. Non staremo a sondare chi aveva chiesto troppo o
chi era disposto a concedere troppo poco. Quello che mettiamo sotto
accusa è stato il modo di procedere, il modo di trattare, il modo in cui
si è affrontata una situazione che appariva delicata e fragile sin dal
primo momento. Pur trascinati noi stessi dall'entusiasmo e dalla
speranza, di certo non ci eravamo fatti illudere dal fatto che l'arrivo
della nipote del Duce tra le nostre fila sarebbe di per sé bastato a
mettere pace a riordinare i gruppi incanalandoli verso la logica
unitaria. E proprio perché di ciò consapevoli, sin dall'inizio avevamo
inteso lanciare una serie di proposte finalizzate a migliorare il
cartello, a potenziarlo, a renderlo più rappresentativo ed efficace.
Vogliamo ripercorrerne
alcuni passaggi importanti e significativi e lo facciamo qui perché
questo rimanga a futura memoria.
Innanzi tutto in un importante documento politico del gennaio 2004
firmato Movimento Nazional Popolare proponevamo la costituzione di un
Comitato di Garanti super partes. Scrivevamo in proposito:
Sarebbe saggio varare un Comitato di Garanti che noi del MNP
individuiamo nelle persone di Rutilio Sermonti, Enzo Erra, Enzo
Cipriano, personalità queste che già in passato sono state autrici di un
appello unitario rivolto a tutte le componenti del mondo
nazional-popolare, Carlo Morganti, Emilio Cavaterra.
Le liste elettorali dovrebbero essere formulate alla presenza dei
Garanti. Cosa che eviterebbe inutili discussioni laceranti e
demoralizzanti, riducendo lo stile legionario, che sempre deve
caratterizzare chi non è rimasto contaminato dai veleni della
democrazia, ad un concetto nobile ma ormai in soffitta. La lista dovrà
essere ampiamente articolata e coinvolgere nella partecipazione tutte le
personalità più rappresentative del nostro mondo. Il MNP impegnerà da
parte sua alcuni dirigenti nelle candidature del cartello e chiede che
nell'assegnazione dei rimborsi elettorali, la sua parte, calcolata sulla
base dei voti riportati dai candidati espressi, venga senz'altro versata
nelle mani dei Garanti e destinata all'organizzazione di un'Assemblea o
di un Congresso Costituente di tutti i gruppi, da tenersi al più tardi
nel mese di ottobre del 2004.
Le nostre riflessioni, che qualcuno ha voluto definire «accademiche»,
rimaste inascoltate e completamente disattese, hanno al contrario e
dobbiamo aggiungere purtroppo, visto giusto. Infatti, facendo leva sul
riposizionamento della Fiamma, sciaguratamente deciso nell'ultimo
congresso di questo partito a Montesilvano, e sul fatto che la Fiamma
avesse conservato alcuni accordi periferici con la casa delle Libertà,
con un comunicato congiunto datato 21 marzo 2004, Mussolini, Tilgher e
Fiore, hanno sancito la rottura dichiarando il partito di Romagnoli
fuori dal cartello di Alternativa Sociale.
Eccone il testo:
Alternativa Sociale: Mussolini, Fiore, Tilgher, «incompatibile con la
coalizione chi stringe accordi con CdL e AN».
L'On. Alessandra Mussolini, segretario nazionale di Libertà di Azione,
Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova e Adriano Tilgher,
segretario nazionale di Fronte Sociale Nazionale rilasciano la seguente
dichiarazione: «Lo spirito originario e prioritario della coalizione
"Per una Alternativa Sociale" e delle forze che lo compongono è quello
di porsi politicamente in antitesi sia verso la Casa delle Libertà in
ogni sua componente che verso la sinistra. In queste settimane abbiamo
avuto modo di constatare che la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli, al
contrario, unilateralmente ha deciso si stringere in molte significative
realtà locali accordi organici o di desistenza con la Casa delle Libertà
e con Alleanza Nazionale in particolare. Tali accordi non sono
sostenibili politicamente, anche perché stanno emergendo pericolose e
scandalose collusioni tra autorevoli esponenti della Casa delle Libertà
e la vicenda Tanzi con AN protagonista negativa per il tramite di Fini e
Alemanno. Questo atteggiamento mina alla base l'accordo e colloca di
fatto al di fuori di Alternativa Sociale la Fiamma Tricolore».
A parte che siamo ancora a chiederci come mai nella stessa settimana
dopo l'emissione di un comunicato così perentorio i quattro siano andati
a fare ancora insieme conferenze in giro per la Puglia (Bari, Barletta)
come se nulla fosse accaduto, a riguardo degli accordi Fiamma-Polo noi
non abbiamo potuto non osservare anche pubblicamente che un tema
fondamentale come questo, sollevato in via preliminare, avrebbe dovuto
essere affrontato e risolto insomma sin dal primo momento, prima di dare
il via alle conferenze stampa, ai comunicati congiunti e alle
manifestazioni unitarie dei quattro contraenti.
In proposito il nostro Adriano Rebecchi ha fatto bene a ricordare in un
messaggio via Internet che all'epoca del primo tentativo di cartello
elettorale, quello per intenderci patrocinato da Le Pen, ed esattamente
il 15 luglio in un incontro bilaterale, la delegazione del Movimento
Nazional Popolare per tre ore ha polemizzato con la delegazione del
MS-FT guidata da Romagnoli, per avere impegni precisi che l'intesa
elettorale, com'era scritto sull'appello, fosse «inequivocabilmente
opposta al liberal-mondialismo, non solo in Europa, ma anche e
soprattutto in Italia».
Alle parole ferme della delegazione del MNP, la delegazione della Fiamma
Tricolore ha ribadito a lungo che quella era la linea ma che a livello
di elezioni amministrative doveva lasciare mano libera ad alcune realtà
isolate che avevano già preso accordi con la CdL, anche perché in caso
contrario queste realtà si sarebbero schierate con Rauti facendo
vacillare la maggioranza di Romagnoli in Comitato Centrale.
A riprova, la Fiamma diffondeva pochi giorni dopo un comunicato che
recitava «il cartello elettorale è aperto all'insieme delle forze
politiche, economiche, sociali e culturali indipendentiste della nostra
Nazione che desiderano contrastare i due schieramenti politici di destra
e di sinistra che governano alternativamente l'Italia al servizio degli
interessi statunitensi».
Preso atto di quanto sopra, pur continuando a richiedere a Romagnoli di
far valere il preambolo di cui sopra anche verso le realtà periferiche
che avevano già preso accordi con la CdL, ci siamo messi nell'ordine di
idee di appoggiare comunque il cartello elettorale e non per semplice
elettoralite, ma quale primo passo verso la costituzione del Movimento
Unitario di tutta l'Area e, in tal senso abbiamo continuato ad operare,
salvo che poi, improvvisamente, il cartello elettorale in questione è
tramontato.
Se dunque questo importante punto fosse stato chiarito al tempo giusto,
non si sarebbe arrivati al fallimento.
Inoltre noi del MNP abbiamo da subito posto sul terreno anche
l'importante questione del coinvolgimento di tutte le realtà
nazionalpopolari nel cartello unitario. Scrivevamo nel documento
politico:
La prima cosa da fare dunque, è coinvolgere in questa operazione
politica tutti i gruppi, le comunità militanti, le associazioni
culturali, i centri librari che sono sparsi sulla penisola. Non si può
infatti credere che possano essere raggiunti risultati concreti,
ragguardevoli e duraturi, limitando l'iniziativa alla Fiamma Tricolore,
Libertà d'azione, Forza Nuova, Fronte Sociale Nazionale, quando è cosa
ben nota che la maggior parte della militanza è da tempo fuori da queste
formazioni... Persistere in una logica tesa ad escludere queste realtà
renderebbe zoppicante tutto il progetto con effetti negativi sul piano
dell'adesione dal basso, di riduzione del livello di fiducia, di
effettiva capacità operativa.
Cosa che poi abbiamo ribadito in una importante lettera inviata a
Tilgher, Mussolini, Romagnoli e Fiore:
Roma, li 16.02.2004
Il Movimento Nazional Popolare ha constatato con soddisfazione che è
stato da voi raggiunto un accordo per la presentazione di una lista
unitaria alle elezioni europee.
È ora indispensabile che sia da voi chiarito se l'intesa elettorale
debba intendersi aperta agli apporti di altre organizzazioni e militanti
dell'area -come logica e intelligenza politica suggerirebbero, tenuto
conto che la dissennata politica di Rauti ha provocato una
frammentazione tale che le vostre organizzazioni raccolgono solo una
parte delle energie che sarebbero disponibili per la nostra battaglia
ideale- oppure se sia limitata ai quattro Movimenti.
Nella prima ipotesi, che noi auspichiamo, andrebbero concordate al più
presto modalità e condizioni della partecipazione del Movimento Nazional
Popolare alle elezioni europee, e anche a quelle amministrative nelle
sedi ove sia possibile una nostra collaborazione e nell'assoluto
rispetto che la lista si presenti in alternativa ai due poli.
Nell'ipotesi contraria prenderemmo atto che il nostro impegno non è
desiderato, o comunque non è richiesto nello spirito del cameratismo che
deve necessariamente contraddistinguere ogni battaglia politica comune,
e ci asterremmo da qualunque intervento nella campagna elettorale, pur
auspicando un successo della vostra lista, che riterremmo in ogni caso
un passaggio utile per la costruzione di un Movimento Unitario di tutti
coloro che si riconoscono nella nostra tradizione ideale e politica.
Poiché siamo chiamati tutti a scelte ponderate, ed è necessario che
ciascuno assuma le responsabilità delle proprie, chiedo ad ognuno di voi
di rispondere per iscritto a questa mia lettera, nei tempi brevi che la
situazione impone.
Movimento Nazional Popolare
Il Coordinatore Nazionale
Nicola Cospito
Alla nostra missiva rispose solo Romagnoli. Ecco la sua lettera:
Cari camerati, caro Nicola,
come verbalmente, e a più riprese, dettovi, la vostra collaborazione è
più che bene accetta e il mio auspicio è che essa sia foriera di una
vostra "riaggregazione".
Le elezioni, e queste più di altre -ho avuto più volte occasione di
sottolinearlo- rappresentano un passaggio tatticamente rilevantissimo,
il cui risultato non poco potrebbe contribuire alla ricostruzione del
nostro Movimento. Avevo proposto (e qui lo riaffermo) l'utilità di
avviare un tavolo di discussione che ipotizzi -almeno- quale dovrebbe
essere la struttura e l'organizzazione unitaria da creare (o meglio
riformare) e come procedere ad un'assemblea di "rifondazione e di
rilancio". Propongo al più presto che a tale tavolo, inizino a lavorare
commissioni di 3-4 componenti per ciascun partito o Movimento.
Concludo ricordandovi che per parte del MS-Fiamma Tricolore, la vostra
collaborazione è più che ben accetta: è incoraggiata. Ciò in termini di
vostra "esplicita" partecipazione ad incontri, conferenze stampa e ad
ogni fase della campagna elettorale (candidature comprese)..
Con disponibilità vi invio camerateschi saluti
Il Segretario Nazionale
Luca Romagnoli
È un dato di fatto che Romagnoli con questa lettera
1) accettava la presenza del MNP alle manifestazioni del cartello
2) faceva sua la proposta unitaria di formare subito un tavolo unitario
per il dopo 13 giugno con la partecipazione di delegazioni di tutti i
movimenti
3) rilanciava l'idea di una “assemblea di rifondazione e di rilancio"
Elementi questi che oltre ad aver trovato il plauso del Movimento
Nazional Popolare, non devono passare inosservati e anzi costituire
elementi di riflessione e di giudizio per tutti.
A parte una telefonata di Fiore, con il quale comunque c'erano stati
nostri incontri nei quali il Segretario di Forza Nuova si era detto
d'accordo sulle iniziative unitarie e sulla partecipazione del MNP agli
incontri del cartello, proposte che trovava "ragionevoli", nessuna
risposta è mai giunta da Alessandra Mussolini e da Adriano Tilgher. Va
detto a riguardo della Mussolini che in un incontro avuto con lei da
parte di una nostra delegazione ai primi di febbraio, ai cenni da noi
fatti a riguardo della costruzione del Movimento Unitario, non si era
mostrata assolutamente interessata.
A fronte di tutto questo, oggi la questione che si pone per tutti noi,
per tutta l'area è quella di non arrendersi allo sconforto e allo
scoraggiamento. Da tutta la vicenda è comunque apparso chiaro che le
basi dei vari movimenti si sono espresse per l'unità d'azione.
Ricordiamo la bella manifestazione al Colosseo di Roma quando
intervennero esponenti di tutte le formazioni e finalmente tutte le
nostre bandiere sventolavano le une accanto alle altre, la grande
manifestazione di Milano magistralmente organizzata da Tomaso Staiti di
Cuddia, l'entusiasmo di una comunità che aveva colto il segnale di un
ritorno per tutti a contare di più davanti all'opinione pubblica.
Di qui, dunque, bisogna ripartire. Nelle prossime settimane, nei
prossimi mesi la Fiamma, uscito definitivamente di scena Rauti, vero
ostacolo alla riunificazione delle forze nazionalpopolari, accantonando
doverosamente ogni esiguo rapporto di contiguità con la Casa delle
Libertà, sarà chiamata a riaffermare la sua volontà di trovare forme di
collaborazione sempre più strette con i gruppi affini. Le altre
formazioni dovranno convincersi che da soli non si va da nessuna parte e
che l'unica via è quella dell'unità di intenti, nella elaborazione di
una strategia comune che fissi le tappe e gli obiettivi da raggiungere.
Noi del MNP, come al solito staremo al nostro posto, lavorando sodo per
quella che oggi può sembrare un'utopia e che invece è l'unica strada
percorribile proprio per evitare quanto paventavamo all'inizio di questo
articolo: la scomparsa per consunzione di un'Idea, di un Progetto che
meritano ben altro, non fosse altro perché hanno maledettamente ragione.
Nicola Cospito |