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Indice Orientamenti

 

Anno VII - 2004 - n° 1-2

Sommario:
 

Molto più di un’occasione perduta - Nicola Cospito
Armin Mohler, una certa idea della storia - Giovanni Perez
Unità dell’area, sì ma attenzione - Enzo Schiuma
Dante custode della Tradizione - Luca Valentini
Ettore Muti, l’eroe nazionalpopolare del Littorio - Bruno e Giovanni Rassu
Gollum, dai monti brumosi a via della Scrofa - Andrea Monastra
Lettere delle figlie di Mezzasoma e di Ebe Romualdi a Gianfranco Fini
Quando i presidenti americani presero il fucile - Filippo Giannini
Democrazie e rappresentanza popolare - Carlo Morganti
Alle radici del pensiero völkisch: il “Turnvater” Friedrich L. Jahn - Harm Wulf
“Eroiche gesta di un gentiluomo” - Filippo Giannini
Recensioni e segnalazioni librarie

 

 

L'EDITORIALE

Di più, molto di più di un'occasione perduta

Nicola Cospito


Il fallimento del cartello elettorale che avrebbe dovuto vedere uniti alle europee la Fiamma Tricolore, il FSN, Forza Nuova e il gruppo della Mussolini è più che un'occasione perduta. Si tratta infatti di un fallimento gravissimo che ha segnato senza mezzi termini l'incapacità politica, psicologica e operativa di un'area, la nostra, che non riesce ad uscire dalle secche di una crisi che, continuando così, potrebbe diventare mortale annullando nella sostanza la validità di un progetto che mai come oggi, di fronte al paese intero, mostra pure di avere le idee giuste per la costruzione di un'alternativa sociale e politica al mondo globalizzato, asservito al turbocapitalismo, schiavizzato dalla tirannide statunitense.

Non staremo qui ad esaminare chi aveva torto e chi ragione tra i contendenti. Politicamente è infatti ininfluente di fronte al favore che si è fatto a Berlusconi e ad Alleanza Nazionale. Non staremo a sondare chi aveva chiesto troppo o chi era disposto a concedere troppo poco. Quello che mettiamo sotto accusa è stato il modo di procedere, il modo di trattare, il modo in cui si è affrontata una situazione che appariva delicata e fragile sin dal primo momento. Pur trascinati noi stessi dall'entusiasmo e dalla speranza, di certo non ci eravamo fatti illudere dal fatto che l'arrivo della nipote del Duce tra le nostre fila sarebbe di per sé bastato a mettere pace a riordinare i gruppi incanalandoli verso la logica unitaria. E proprio perché di ciò consapevoli, sin dall'inizio avevamo inteso lanciare una serie di proposte finalizzate a migliorare il cartello, a potenziarlo, a renderlo più rappresentativo ed efficace.

Vogliamo ripercorrerne alcuni passaggi importanti e significativi e lo facciamo qui perché questo rimanga a futura memoria.
Innanzi tutto in un importante documento politico del gennaio 2004 firmato Movimento Nazional Popolare proponevamo la costituzione di un Comitato di Garanti super partes. Scrivevamo in proposito:

Sarebbe saggio varare un Comitato di Garanti che noi del MNP individuiamo nelle persone di Rutilio Sermonti, Enzo Erra, Enzo Cipriano, personalità queste che già in passato sono state autrici di un appello unitario rivolto a tutte le componenti del mondo nazional-popolare, Carlo Morganti, Emilio Cavaterra.
Le liste elettorali dovrebbero essere formulate alla presenza dei Garanti. Cosa che eviterebbe inutili discussioni laceranti e demoralizzanti, riducendo lo stile legionario, che sempre deve caratterizzare chi non è rimasto contaminato dai veleni della democrazia, ad un concetto nobile ma ormai in soffitta. La lista dovrà essere ampiamente articolata e coinvolgere nella partecipazione tutte le personalità più rappresentative del nostro mondo. Il MNP impegnerà da parte sua alcuni dirigenti nelle candidature del cartello e chiede che nell'assegnazione dei rimborsi elettorali, la sua parte, calcolata sulla base dei voti riportati dai candidati espressi, venga senz'altro versata nelle mani dei Garanti e destinata all'organizzazione di un'Assemblea o di un Congresso Costituente di tutti i gruppi, da tenersi al più tardi nel mese di ottobre del 2004.


Le nostre riflessioni, che qualcuno ha voluto definire «accademiche», rimaste inascoltate e completamente disattese, hanno al contrario e dobbiamo aggiungere purtroppo, visto giusto. Infatti, facendo leva sul riposizionamento della Fiamma, sciaguratamente deciso nell'ultimo congresso di questo partito a Montesilvano, e sul fatto che la Fiamma avesse conservato alcuni accordi periferici con la casa delle Libertà, con un comunicato congiunto datato 21 marzo 2004, Mussolini, Tilgher e Fiore, hanno sancito la rottura dichiarando il partito di Romagnoli fuori dal cartello di Alternativa Sociale.

Eccone il testo:

Alternativa Sociale: Mussolini, Fiore, Tilgher, «incompatibile con la coalizione chi stringe accordi con CdL e AN».
L'On. Alessandra Mussolini, segretario nazionale di Libertà di Azione, Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova e Adriano Tilgher, segretario nazionale di Fronte Sociale Nazionale rilasciano la seguente dichiarazione: «Lo spirito originario e prioritario della coalizione "Per una Alternativa Sociale" e delle forze che lo compongono è quello di porsi politicamente in antitesi sia verso la Casa delle Libertà in ogni sua componente che verso la sinistra. In queste settimane abbiamo avuto modo di constatare che la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli, al contrario, unilateralmente ha deciso si stringere in molte significative realtà locali accordi organici o di desistenza con la Casa delle Libertà e con Alleanza Nazionale in particolare. Tali accordi non sono sostenibili politicamente, anche perché stanno emergendo pericolose e scandalose collusioni tra autorevoli esponenti della Casa delle Libertà e la vicenda Tanzi con AN protagonista negativa per il tramite di Fini e Alemanno. Questo atteggiamento mina alla base l'accordo e colloca di fatto al di fuori di Alternativa Sociale la Fiamma Tricolore».


A parte che siamo ancora a chiederci come mai nella stessa settimana dopo l'emissione di un comunicato così perentorio i quattro siano andati a fare ancora insieme conferenze in giro per la Puglia (Bari, Barletta) come se nulla fosse accaduto, a riguardo degli accordi Fiamma-Polo noi non abbiamo potuto non osservare anche pubblicamente che un tema fondamentale come questo, sollevato in via preliminare, avrebbe dovuto essere affrontato e risolto insomma sin dal primo momento, prima di dare il via alle conferenze stampa, ai comunicati congiunti e alle manifestazioni unitarie dei quattro contraenti.
In proposito il nostro Adriano Rebecchi ha fatto bene a ricordare in un messaggio via Internet che all'epoca del primo tentativo di cartello elettorale, quello per intenderci patrocinato da Le Pen, ed esattamente il 15 luglio in un incontro bilaterale, la delegazione del Movimento Nazional Popolare per tre ore ha polemizzato con la delegazione del MS-FT guidata da Romagnoli, per avere impegni precisi che l'intesa elettorale, com'era scritto sull'appello, fosse «inequivocabilmente opposta al liberal-mondialismo, non solo in Europa, ma anche e soprattutto in Italia».
Alle parole ferme della delegazione del MNP, la delegazione della Fiamma Tricolore ha ribadito a lungo che quella era la linea ma che a livello di elezioni amministrative doveva lasciare mano libera ad alcune realtà isolate che avevano già preso accordi con la CdL, anche perché in caso contrario queste realtà si sarebbero schierate con Rauti facendo vacillare la maggioranza di Romagnoli in Comitato Centrale.
A riprova, la Fiamma diffondeva pochi giorni dopo un comunicato che recitava «il cartello elettorale è aperto all'insieme delle forze politiche, economiche, sociali e culturali indipendentiste della nostra Nazione che desiderano contrastare i due schieramenti politici di destra e di sinistra che governano alternativamente l'Italia al servizio degli interessi statunitensi».
Preso atto di quanto sopra, pur continuando a richiedere a Romagnoli di far valere il preambolo di cui sopra anche verso le realtà periferiche che avevano già preso accordi con la CdL, ci siamo messi nell'ordine di idee di appoggiare comunque il cartello elettorale e non per semplice elettoralite, ma quale primo passo verso la costituzione del Movimento Unitario di tutta l'Area e, in tal senso abbiamo continuato ad operare, salvo che poi, improvvisamente, il cartello elettorale in questione è tramontato.
Se dunque questo importante punto fosse stato chiarito al tempo giusto, non si sarebbe arrivati al fallimento.
Inoltre noi del MNP abbiamo da subito posto sul terreno anche l'importante questione del coinvolgimento di tutte le realtà nazionalpopolari nel cartello unitario. Scrivevamo nel documento politico:

La prima cosa da fare dunque, è coinvolgere in questa operazione politica tutti i gruppi, le comunità militanti, le associazioni culturali, i centri librari che sono sparsi sulla penisola. Non si può infatti credere che possano essere raggiunti risultati concreti, ragguardevoli e duraturi, limitando l'iniziativa alla Fiamma Tricolore, Libertà d'azione, Forza Nuova, Fronte Sociale Nazionale, quando è cosa ben nota che la maggior parte della militanza è da tempo fuori da queste formazioni... Persistere in una logica tesa ad escludere queste realtà renderebbe zoppicante tutto il progetto con effetti negativi sul piano dell'adesione dal basso, di riduzione del livello di fiducia, di effettiva capacità operativa.

Cosa che poi abbiamo ribadito in una importante lettera inviata a Tilgher, Mussolini, Romagnoli e Fiore:

Roma, li 16.02.2004
Il Movimento Nazional Popolare ha constatato con soddisfazione che è stato da voi raggiunto un accordo per la presentazione di una lista unitaria alle elezioni europee.
È ora indispensabile che sia da voi chiarito se l'intesa elettorale debba intendersi aperta agli apporti di altre organizzazioni e militanti dell'area -come logica e intelligenza politica suggerirebbero, tenuto conto che la dissennata politica di Rauti ha provocato una frammentazione tale che le vostre organizzazioni raccolgono solo una parte delle energie che sarebbero disponibili per la nostra battaglia ideale- oppure se sia limitata ai quattro Movimenti.
Nella prima ipotesi, che noi auspichiamo, andrebbero concordate al più presto modalità e condizioni della partecipazione del Movimento Nazional Popolare alle elezioni europee, e anche a quelle amministrative nelle sedi ove sia possibile una nostra collaborazione e nell'assoluto rispetto che la lista si presenti in alternativa ai due poli.
Nell'ipotesi contraria prenderemmo atto che il nostro impegno non è desiderato, o comunque non è richiesto nello spirito del cameratismo che deve necessariamente contraddistinguere ogni battaglia politica comune, e ci asterremmo da qualunque intervento nella campagna elettorale, pur auspicando un successo della vostra lista, che riterremmo in ogni caso un passaggio utile per la costruzione di un Movimento Unitario di tutti coloro che si riconoscono nella nostra tradizione ideale e politica.
Poiché siamo chiamati tutti a scelte ponderate, ed è necessario che ciascuno assuma le responsabilità delle proprie, chiedo ad ognuno di voi di rispondere per iscritto a questa mia lettera, nei tempi brevi che la situazione impone.
Movimento Nazional Popolare
Il Coordinatore Nazionale
Nicola Cospito


Alla nostra missiva rispose solo Romagnoli. Ecco la sua lettera:

Cari camerati, caro Nicola,
come verbalmente, e a più riprese, dettovi, la vostra collaborazione è più che bene accetta e il mio auspicio è che essa sia foriera di una vostra "riaggregazione".
Le elezioni, e queste più di altre -ho avuto più volte occasione di sottolinearlo- rappresentano un passaggio tatticamente rilevantissimo, il cui risultato non poco potrebbe contribuire alla ricostruzione del nostro Movimento. Avevo proposto (e qui lo riaffermo) l'utilità di avviare un tavolo di discussione che ipotizzi -almeno- quale dovrebbe essere la struttura e l'organizzazione unitaria da creare (o meglio riformare) e come procedere ad un'assemblea di "rifondazione e di rilancio". Propongo al più presto che a tale tavolo, inizino a lavorare commissioni di 3-4 componenti per ciascun partito o Movimento.
Concludo ricordandovi che per parte del MS-Fiamma Tricolore, la vostra collaborazione è più che ben accetta: è incoraggiata. Ciò in termini di vostra "esplicita" partecipazione ad incontri, conferenze stampa e ad ogni fase della campagna elettorale (candidature comprese)..
Con disponibilità vi invio camerateschi saluti
Il Segretario Nazionale
Luca Romagnoli


È un dato di fatto che Romagnoli con questa lettera
1) accettava la presenza del MNP alle manifestazioni del cartello
2) faceva sua la proposta unitaria di formare subito un tavolo unitario per il dopo 13 giugno con la partecipazione di delegazioni di tutti i movimenti
3) rilanciava l'idea di una “assemblea di rifondazione e di rilancio" Elementi questi che oltre ad aver trovato il plauso del Movimento Nazional Popolare, non devono passare inosservati e anzi costituire elementi di riflessione e di giudizio per tutti.
A parte una telefonata di Fiore, con il quale comunque c'erano stati nostri incontri nei quali il Segretario di Forza Nuova si era detto d'accordo sulle iniziative unitarie e sulla partecipazione del MNP agli incontri del cartello, proposte che trovava "ragionevoli", nessuna risposta è mai giunta da Alessandra Mussolini e da Adriano Tilgher. Va detto a riguardo della Mussolini che in un incontro avuto con lei da parte di una nostra delegazione ai primi di febbraio, ai cenni da noi fatti a riguardo della costruzione del Movimento Unitario, non si era mostrata assolutamente interessata.
A fronte di tutto questo, oggi la questione che si pone per tutti noi, per tutta l'area è quella di non arrendersi allo sconforto e allo scoraggiamento. Da tutta la vicenda è comunque apparso chiaro che le basi dei vari movimenti si sono espresse per l'unità d'azione. Ricordiamo la bella manifestazione al Colosseo di Roma quando intervennero esponenti di tutte le formazioni e finalmente tutte le nostre bandiere sventolavano le une accanto alle altre, la grande manifestazione di Milano magistralmente organizzata da Tomaso Staiti di Cuddia, l'entusiasmo di una comunità che aveva colto il segnale di un ritorno per tutti a contare di più davanti all'opinione pubblica.
Di qui, dunque, bisogna ripartire. Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi la Fiamma, uscito definitivamente di scena Rauti, vero ostacolo alla riunificazione delle forze nazionalpopolari, accantonando doverosamente ogni esiguo rapporto di contiguità con la Casa delle Libertà, sarà chiamata a riaffermare la sua volontà di trovare forme di collaborazione sempre più strette con i gruppi affini. Le altre formazioni dovranno convincersi che da soli non si va da nessuna parte e che l'unica via è quella dell'unità di intenti, nella elaborazione di una strategia comune che fissi le tappe e gli obiettivi da raggiungere.
Noi del MNP, come al solito staremo al nostro posto, lavorando sodo per quella che oggi può sembrare un'utopia e che invece è l'unica strada percorribile proprio per evitare quanto paventavamo all'inizio di questo articolo: la scomparsa per consunzione di un'Idea, di un Progetto che meritano ben altro, non fosse altro perché hanno maledettamente ragione.

Nicola Cospito