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Indice Orientamenti

 

Anno V - 2002 - n° 5-6

Sommario:
 

Un Movimento per tutti * Nicola Cospito

I giovani universitari per l'unità dell'area

Il mondo a sovranità limitata * Massimo Tirone

La crisi della Fiat * Alberto B. Mariantoni

Paganesimo, una discussione aperta * Stefano Sogari

Gramsci-Mussolini, un appuntamento mancato * Bruno Rassu

Dalla politeia platonica al quinto stato * Luca Valentini

Henry Coston * Giovanni Perez

La stirpe d'Ausonia * Andrea Monastra

Ferenc Szalasi e le Croci Frecciate * Claudio Mutti

Massoneria * Stefano Sogari

Recensioni e segnalazioni librarie

 

 

L'EDITORIALE

Un Movimento per tutti

Nicola Cospito

L'Assemblea Nazionale del Collegio Unità per la Costituente, svoltasi ad Ostia a novembre, ha segnato un importante passo in avanti nello sviluppo del Movimento Unitario. Tutti i convenuti, ed erano presenti esponenti di rilievo di tutta Italia, hanno sottolineato la necessità di incrementare gli sforzi atti a rendere partecipe tutta l'area nazionalpopolare dell'esigenza improrogabile di fare convergere tutti i movimenti e i gruppi esistenti in una casa comune che consenta una maggiore visibilità per tutti e un'azione politica più incisiva. In questo senso e in questa prospettiva il Collegio Unità per la Costituente ha deciso con votazione unanime di assumere all'esterno la denominazione di Movimento Nazionalpopolare. Questo infatti permetterà alle federazioni esistenti sul territorio nazionale di presentarsi all'opinione pubblica senza dover rifare la storia della diaspora e di indicare in maniera più agevole e consona alle diverse situazioni locali quali sono le idee, i programmi, il complessivo progetto politico della nostra azione politica.

Il Movimento Nazionalpopolare, come è stato affermato a chiare lettere nel corso dei lavori e anche nei comunicati emessi al termine dell'assemblea, non vuole andare ad aumentare il frazionismo già presente nell'area, che anzi è l'ostacolo da superare, non vuole entrare in concorrenza con le altre formazioni, ma si propone, nello spirito del Collegio Unitario, di fare da collante tra tutti i gruppi, promuovendo incontri, convegni, iniziative e quant'altro possa permettere ai camerati di dirimere contrasti e divergenze apparenti, incomprensioni personali, gelosie e diffidenze incapacitanti che per troppo tempo ormai hanno reso vano ogni sforzo di presentarci all'opinione pubblica in maniera seria e credibile e di rappresentare in maniera efficace il malessere e la rabbia che ogni giorno di più cresce tra la popolazione della penisola.

Scopo precipuo del Movimento Nazionalpopolare è quello di andare a costituire nel più breve tempo possibile il Terzo Polo, alternativa reale e opposizione antagonista ai partiti decrepiti e ai politicanti corrotti della Casa berlusconiana da una parte e dell'Ulivo dall'altra, uniti nell'abbraccio mortale del liberismo di cui costituiscono le varianti di destra e di sinistra. Lo spazio politico per il Terzo Polo che vogliamo costruire è attualmente enorme e non occuparlo sarebbe non un peccato ma un delitto.

Già in vista delle prossime elezioni amministrative di primavera il Movimento Nazionalpopolare farà pressione sulle dirigenze dei Movimenti di area perché costituiscano un cartello elettorale comune che lanci un segnale forte a tutto il nostro ambiente promovendo una mobilitazione generale, consentendo di ambire a risultati ragguardevoli e di sottrarsi finalmente alle cosiddette percentuali da prefisso telefonico che finiscono per demotivare il nostro elettorato costretto a doversi confrontare con l'inutilità di un voto sprecato.

Ma quali sono le forze che potranno prendere parte a questo progetto? Diciamo subito che il discorso è essenzialmente ed esclusivamente rivolto ai gruppi che esprimono una linea politica inequivocabile di opposizione a entrambi i poli. Per essere ancora più chiari, la Fiamma Tricolore che nel congresso di Montesilvano dell'autunno 2001 ha optato per le alleanze elettorali con la Casa delle Libertà ove queste siano possibili, resta esclusa da qualunque prospettiva unitaria fino a quando non rinneghi con atti decisi, ufficiali e definitivi questa scelta sbagliata che la rende collusa con il malgoverno del mercante Berlusconi e indisponibile per una comune azione antagonista. Non è possibile infatti partecipare al progetto di costruzione del Terzo Polo se si è già impegnati a sostenere e a far vincere uno degli altri due.

Lo stesso vale poi per il gruppo di Socialismo Tricolore di Frosinone che nelle passate elezioni ha concordato alleanze elettorali con l'Ulivo.

La linea del Movimento Nazionalpopolare è la linea diritta della coerenza e della chiarezza. Non potranno essere accettati né compromessi né comportamenti ambigui; anche ogni tipo di sotterfugio resta escluso, come pure gli intrighi di grandi e piccoli manovratori, espressione più o meno consapevole del trasformismo democratico più deleterio e deteriore. La forza del Movimento che nasce non può che risiedere nella sua determinazione da un lato e nella trasparenza dei comportamenti individuali dall'altro.

Un altro aspetto che deve essere chiaro è che per il Movimento Nazionalpopolare, la prospettiva elettorale, oltre a procurare la necessaria visibilità, risponde all'esigenza di evitare l'emarginazione nel ghetto extraparlamentare. Sappiamo benissimo che il regime è disposto a tollerare l'esistenza di un movimento di opposizione radicale solo fino a quando questo non venga a costituire un reale pericolo per il suo sistema di potere. Il sistema, come è noto, da tempo si è attrezzato con leggi speciali tipo quella che prende nome da Nicola Mancino ed è pronto a servirsene alla bisogna. Per tale ragione è indispensabile entrare negli organi di rappresentanza istituzionale, stando però attenti a non commettere gli errori del vecchio MSI nel quale erano i parlamentari a determinare la linea politica del movimento, con le conseguenze a tutti noi ben note.

A tale proposito l'Assemblea Costituente di inizio 2003 stabilirà nello Statuto del nascente Movimento il ruolo, le competenze e anche i limiti dei parlamentari che saranno agli ordini dei suoi organismi decisionali. E del resto chi ricorda le vicende degli anni settanta e la solerzia dei giudici democratici, sa bene che la stessa rappresentanza parlamentare non preserva da persecuzioni giudiziarie, va detto però che essa potrebbe essere almeno di aiuto per difendersi da calunnie e accuse strumentali.

Negli ultimi giorni, ma se ne era parlato anche precedentemente, si è riaffacciata l'ipotesi di un ritorno al proporzionale. Anche se si parla di uno sbarramento al 5 %, ma noi crediamo che sarà senz'altro più basso, per volontà della Lega, della lista Di Pietro e della stessa nuova formazione democratico-cristiana, è assai probabile che il cambiamento del sistema elettorale avverrà a partire dalle elezioni politiche previste per il 2006. È per quella data che l'area nazionalpopolare si deve attrezzare ed essere pronta a sfondare gli argini. Le elezioni europee del 2004 infatti, per le caratteristiche di una legge oligarchica che rende impossibile la raccolta delle firme ad una formazione nuova per quanto combattiva, costituiscono un miraggio per noi attualmente difficilmente raggiungibile e proprio per tale ragione, il MNP pur impegnandosi sin d'ora a sostenere ogni sforzo, ogni tentativo che dovesse prodursi in tale direzione, esorta i responsabili dei gruppi nazionalpopolari a guardare comunque oltre e a non polarizzarsi esclusivamente su questo obiettivo.

Innanzitutto bisogna costruire il Movimento di tutti i nazionalpopolari. Questo è l'imperativo per noi categorico. Questa è la parola d'ordine per tutti i militanti nazionalpopolari. Oltre la prospettiva elettorale, il MNP si propone di radicarsi nella società civile attraverso la realizzazione di iniziative economiche, la creazione di un circuito solidale e di scambi di servizi interni al Movimento stesso, mirando a trasformare la nostra comunità umana in una struttura organica autonoma capace di incidere con il proprio peso sulla realtà. Di qui la necessità di una battaglia culturale formativa di coscienze forti e consapevoli, rivolta soprattutto ai giovani che si ribellano al vuoto della società e del mondo contemporaneo.

Proprio mentre l'economia liberista mostra i segni di una crisi irreversibile portando alla rovina intere nazioni, interi popoli, proprio mentre il Movimento no-global, che forse aveva illuso qualcuno, cede e si trasforma in new global, accettando le premesse culturali, ideologiche e politiche della globalizzazione liberal-capitalista e del mondialismo apolide, l'area nazionalpopolare in tutta Europa, dalla Spagna alle Fiandre, dall'Austria alla Francia, ribadisce la sua opposizione totale al mercato globale, alla tirannia internazionale dei banchieri e dei finanzieri usurai e si organizza per lottare a fondo per un mondo diverso, il mondo della giustizia sociale e delle etnie liberate dall'ipoteca yankee, rigenerate e proiettate nel futuro dai valori eterni dell'Ordine, della Tradizione e dello Spirito. Questa, soprattutto questa è la battaglia ideale del Movimento Nazionalpopolare, questa è la marcia alla quale il MNP invita tutti i camerati più generosi e più sinceri.

Nicola Cospito